Su FriendFeed c'è un gruppo dedicato a Piacenza, la città dove io e Mama ci siamo regalate una piccola gita, pochi giorni fa.
Siamo andate a conoscere lo spazio Corsi EffeCinque, un'iniziativa nata da un'adorabile coppia che organizza corsi e percorsi di lingue e creatività, informatica ed economia domestica.
Dopo aver mangiato pizzoccheri in una piccola locanda, abbiamo passeggiato per il centro fino a Piazza Cavalli, dove un mercatino natalizio campeggiava nel freddo.
La città è graziosa e vivibile, con poco traffico e belle piazze. Negozi di prodotti tipici della cucina piacentina e botteghe di vario genere, boutique moderne e altre antiquate. Palazzi e cortili suggestivi, pasticcerie e librerie. Noi siamo scappate via per il gelo, ma ci siamo ripromesse di tornare a visitarla in primavera e di scattare un po' di foto.
Qui potete leggere un lunghissimo thread su ciò che di Piacenza piace ai piacentini. E se vi abitate, andate a dare un'occhiata ai corsi EffeCinque. Sicuramente troverete qualcosa che fa per voi.
venerdì 10 dicembre 2010
lunedì 25 ottobre 2010
Un Bosco nella Città
Chi dice che Milano non custodisca graziosi segreti?
Alcuni suoi luoghi non sono affatto segreti, ma conosciuti, vissuti e rispettati.
Un esempio? Il Bosco in Città e il Parco di Trenno, due grandi spazi verdi a Milano, mete di picnic, corse e attività sportive, di amori e baci rubati, di feste notturne.
Io e mama amiamo percorrerli in bicicletta in ogni stagione, specialmente di mattina. La luce filtra fra i rami degli alberi frondosi, i coniglietti assonnati si aggirano nel sottobosco cercando foglie morbide da gustare, gli uccellini cantano, l'aria è pulita.
In autunno fa già freschino, ma pedalare fra i rami carichi di foglie che, sempre più leggere, mutano dalle sfumature di verde a tutte le varianti del giallo e del rosso fino a staccarsi delicatamente e volteggiare fino a terra, non ha eguali.
Io e mama ci aggiriamo nei boschi col naso per aria, soffermandoci a rubare una foglia o a scattare una foto.
Niente di più semplice, no?
Eppure sono ore appaganti, quiete e allegre.
Consigliatissime per chi ha le balle girate o troppo stress sulle spalle.
:-)
Altre foto su Flickr
Alcuni suoi luoghi non sono affatto segreti, ma conosciuti, vissuti e rispettati.
Un esempio? Il Bosco in Città e il Parco di Trenno, due grandi spazi verdi a Milano, mete di picnic, corse e attività sportive, di amori e baci rubati, di feste notturne.
Io e mama amiamo percorrerli in bicicletta in ogni stagione, specialmente di mattina. La luce filtra fra i rami degli alberi frondosi, i coniglietti assonnati si aggirano nel sottobosco cercando foglie morbide da gustare, gli uccellini cantano, l'aria è pulita.
In autunno fa già freschino, ma pedalare fra i rami carichi di foglie che, sempre più leggere, mutano dalle sfumature di verde a tutte le varianti del giallo e del rosso fino a staccarsi delicatamente e volteggiare fino a terra, non ha eguali.
Io e mama ci aggiriamo nei boschi col naso per aria, soffermandoci a rubare una foglia o a scattare una foto.
Niente di più semplice, no?
Eppure sono ore appaganti, quiete e allegre.
Consigliatissime per chi ha le balle girate o troppo stress sulle spalle.
:-)
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sabato 16 ottobre 2010
All'Hobby Show con mama
Hobby Show è la fiera della manualità.
Mama e io negli anni ci siamo sempre divertite dedicandoci a passatempi di vario genere: decoupage, acquarello, cartapesta, bigiotteria, maglia, riciclo creativo.
Immerse nel nostro lavoro e sedute allo stesso tavolo con forbici, colla e pennelli, lasciamo scivolare le ore una dopo l'altra ritrovandoci a condividere dubbi e spunti, aiutandoci a vicenda, ridendo degli errori.
Ma spostiamoci da questo adorabile quadretto famigliare: in sostanza io e mama siamo creative e abbiamo in comune la passione per i colori.
Veniamo rapite dalle distese di ciotole piene di perline di tutte le gradazioni e dimensioni, dagli arazzi rosso rubino e da tutto ciò che brilla.
Con gli occhi sgranati scivoliamo tra uno stand e l'altro e curiosiamo, fotografiamo, tocchiamo, e subissiamo le artigiane di domande.
Ci riempiamo le tasche di biglietti da visita e raccogliamo spunti per le prossime creazioni, quali che siano. Spendiamo poco ma bene: perle vermiglie e strumenti di lavoro, lane colorate e tubetti di tempera.
Poi usciamo dalla fiera per l'ora di pranzo e parliamo di ispirazioni, così, semplicemente, tornando a casa con i nuovi giochi.
venerdì 24 settembre 2010
Mamma mia, che spettacolo con Mama
Mama dice:
bello, sensuale, divertente, commovente
tutti bravi, anzi bravissimi, attori, cantanti, ballerini, orchestra
bella la scenografia e i costumi
una grande emozione
MAMMA MIA QUANTO MI È PIACIUTO!!!!
Dovevate vedere le nostre facce quando siamo uscite dal Teatro Nazionale ieri sera, dopo l'anteprima dello spettacolo spettacoloso "Mamma mia!" a cui Glamour ci ha invitate.
Dovevate vederle, perché erano rise, piante, cantate e ancora rise.
Io avevo già visto il film, Mama no (e credo che lo stia guardando in questo momento, mentre io scrivo ascoltando "The best of ABBA").
E nonostante i testi tradotti in italiano (ma cantati talmente bene e così utili per la comprensione della storia - mi immedesimo in chi l'inglese non lo mastica), gli attori hanno interpretato la storia così fedelmente rispetto al film, e in maniera così ironica, semplice e toccante, da superare ogni mio pregiudizio.
Sì, perché Meryl Streep è grandiosa e simpaticissma, e Pierce Brosnan è un figo (e gli ABBA sono abbastanza sacri), ma quanto a performance canore lasciano un po' a desiderare. Inoltre l'isola greca mi è sembrata finta per l'intera durata del film. Boh.
Invece le scenografie pulite, i giochi di luci e ombre e i personaggi di sfondo hanno reso perfettamente la giusta atmosfera estiva con l'aggiunta della fantasia dei costumi e delle gag dal saporino di commedia all'italiana.
Leggerezza, allegria, semplicità e un notevole impegno: gli attori, quasi tutti giovanissimi (e i più anziani che si sono forse cimentati per la prima volta nel canto), sono anche ballerini e cantanti appassionati.
Per non parlare dei colori dei costumi! Un turbinio di paillettes e trasparenze fuxia, arancio, verde acido che si alternavano alla semplicità delle camicie di lino, degli abiti leggeri e dei piedi nudi in una perfetta ambientazione.
Non dimentichiamo poi l'orchestra che ha suonato perfettamente da sotto il palco. Se ci passi vicino uscendo, li vedi tutti là sotto seppelliti con i loro strumenti luccicanti e uno spartito proprio là dove di solito c'è il gobbo.
Eravamo io, Mama, Milo, Manu, Maura, Lswitch e la Robi. Mamma mia quante eMMe!
Grazie allora a GlaMour e Ambito5 per averci dato la splendida opportunità di assistere e ridere e piangere all'anteprima di Mamma Mia! Sì, perché noi tutto sommato siamo ragazze glam, e anche di eventi glam ci nutriamo, non solo di natura e pace. A volte ci piace anche cantare e battere forte le mani, lasciarci andare, dimenticare il mondo fuori per due ore. E poi uscire e amarlo di nuovo.
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venerdì 10 settembre 2010
In giro con mama per fattorie - Trenno, Settimo
Oggi io e mama siamo andate al mercato e in giro per fattorie, a cercare ingredienti buoni per le nostre ricette, a toccare gli animali e respirare la vita di campagna.
Alla Fattoria Maccazzola di Settimo si possono acquistare latte e formaggi direttamente dal distributore.
Il latte crudo è alla spina e non resisti: prima di richiudere la bottiglia un sorso lo DEVI fare.
Oggi il cielo è molto blu e l'aria è fresca e limpida.
Alla Cascina Campi di Trenno ci sono fiori colorati, bimbi a cavallo, il profumo dell'erba e del fieno, il curioso chiocciare delle galline e il pigolare degli anatrini. Persino un falco.
C'è un velo tristezza per i poveri conigli stretti in gabbie grandi quanto loro, gli occhi rossi strabuzzati e l'istinto di mordere il primo dito che si avvicini alla grata.
Ma ci sono anche le risate in faccia al cavallo con il raffreddore e al pony talmente basso che sembra abbia gli zoccoli in una fossa, la tenerezza per le pecore curiose e timide che si lasciano grattare sulla testa.
Vorrei baciarli tutti, questi nasi morbidi come il velluto, ogni agnellino che mi guarda negli occhi lo vorrei portare a casa (vivo, ovviamente).
Tutto è perfetto. Alla Cascina Campi si comprano "uova di gallina felice" che, ve lo assicuro, hanno tutto un altro sapore e miele dorato, e la vita sembra sorridere.
Nel cuore nascondo una brutta sensazione di fronte alle imponenti mucche destinate, ahimè, al macello. Speriamo almeno che vivano una vita un po' felice. [Vorrei abbracciare le loro grandi teste e affondare le dita in quel collo rugoso, mentre il loro naso umido mi scalda e bagna la pancia, sbuffando]
I giri con Mama sono sempre belli, permeati di quiete e allegria. Lascio a casa tutti i piccoli pensieri tristi e vado con lei a fare un carico di sentimenti di speranza e felicità. Il tutto in poche ore.
Poi si torna a casa a mangiare qualcosa di semplice.
Il set "In giro con mama #9" su Flickr
Poi si torna a casa a mangiare qualcosa di semplice.
Il set "In giro con mama #9" su Flickr
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martedì 31 agosto 2010
Al Pian delle Betulle - Valsassina (LC)
Io e Mama salendo su per la Valsassina siamo passate davanti alla misteriosa Villa de Vecchi, a Bindo. L'avevamo già esplorata qualche mese fa, perciò la meta di oggi è Pian delle Betulle.
Il cielo è sereno e il sole caldo.
Prendiamo la funivia per salire, non guardare giù che ti vengon le vertigini!
Siamo su in pochi minuti e approdiamo nel silenzio. Poche e sommesse le voci degli umani, più marcato il suono del vento che spazzola e spettina i capelli e arriccia volute di profumi di legna fino ai nostri nasi.
Polenta e formaggio per me, ravioli per Mama, gelato al lampone e crème brulée da leccarsi i baffi. Meno buono il caffè ma non importa: dovevamo saperlo.
Dopo mangiato ci lasciamo stordire dal sole a picco e attrarre dai giochi di luce sul sentiero che attraversa il bosco. Riconosciamo la felce, il rododendro, l'achillea, l'eufrasia e io mi fascio i diti doloranti con la piantagine.
Respiriamo l'odore di legna, la terra e l'erba tagliata, ascoltiamo le mucche in lontananza e il ronzio di qualche grosso insetto nell'aria.
Tutto è pace. Ci sdraiamo un po' all'ombra e ci lasciamo inondare dal blu del cielo, dal rumore dell'acqua della fontana e non ci serve altro.
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mercoledì 25 agosto 2010
A Mombercelli
A Mombercelli ci andiamo noi quattro: papà, mama, kika e birba, la cana nera.
Birba trascorre tranquilla il viaggio in macchina seduta sul retro e si prende le carezze dal mio braccio anchilosato mentre gratto la testa a lei e mi contorco cercando di guardare la strada per non vomitare.
Corriamo veloci verso il Piemonte, destinazione: Mombercelli. Un paesino-ino nel Monferrato che per raggiungerlo si attraversano le colline ricamate di vigne cariche d'uva, pascoli e campi di girasole, piccoli agglomerati di case che si snocciolano uno dopo l'altro con la loro chiesina, il baretto, le tegole rosse.
Saliamo lungo il Sabbione e ai lati di questa stradina si dipanano filari di pomodori e grappoli d'uva di quel viola polveroso circondati di vespe. Dalle case adorne di fiori si affacciano volti famigliari e sorridenti, l'aria calda ma limpida profuma di frutta macerata al sole.
Giù si vede una distesa di colline basse lievemente impallidite dalla foschia, una piscina comunale di un azzurro chimico spicca al centro della valle e c'è un tale silenzio che si sente il suono del vociare e dei tuffi a bomba.
La vita qui sembra semplice. Ti regalo un po' della mia frutta e verdura, stasera mi inviti a cena tu, domani io. Si mangia bene e non troppo, si beve vino e poi grappa, tanto si torna a casa in quattro e quattr'otto a piedi.
La notte è buia e le stelle brillano abbastanza da far sognare ai milanesi un cielo che non c'è più.
Si ascoltano le cicale e ci si fa pungere malvolentieri dalle zanzare, e ogni sera si viene a conoscenza del ronzio di un insetto nuovo, mai udito prima. Pipistrelli e insetti, risate sommesse, amicizie.
Birba trascorre tranquilla il viaggio in macchina seduta sul retro e si prende le carezze dal mio braccio anchilosato mentre gratto la testa a lei e mi contorco cercando di guardare la strada per non vomitare.
Corriamo veloci verso il Piemonte, destinazione: Mombercelli. Un paesino-ino nel Monferrato che per raggiungerlo si attraversano le colline ricamate di vigne cariche d'uva, pascoli e campi di girasole, piccoli agglomerati di case che si snocciolano uno dopo l'altro con la loro chiesina, il baretto, le tegole rosse.
Saliamo lungo il Sabbione e ai lati di questa stradina si dipanano filari di pomodori e grappoli d'uva di quel viola polveroso circondati di vespe. Dalle case adorne di fiori si affacciano volti famigliari e sorridenti, l'aria calda ma limpida profuma di frutta macerata al sole.
Giù si vede una distesa di colline basse lievemente impallidite dalla foschia, una piscina comunale di un azzurro chimico spicca al centro della valle e c'è un tale silenzio che si sente il suono del vociare e dei tuffi a bomba.
La vita qui sembra semplice. Ti regalo un po' della mia frutta e verdura, stasera mi inviti a cena tu, domani io. Si mangia bene e non troppo, si beve vino e poi grappa, tanto si torna a casa in quattro e quattr'otto a piedi.
La notte è buia e le stelle brillano abbastanza da far sognare ai milanesi un cielo che non c'è più.
Si ascoltano le cicale e ci si fa pungere malvolentieri dalle zanzare, e ogni sera si viene a conoscenza del ronzio di un insetto nuovo, mai udito prima. Pipistrelli e insetti, risate sommesse, amicizie.
venerdì 9 aprile 2010
io e te da Gheroartè
Mama, oggi ti porto, anzi mi faccio portare, da Gheroartè.
Il nome sembra una parola magica, ma è una scritta bianca su fondo rosso, sopra l'ingresso di questa associazione culturale di Corsico.
Io e le mie amiche abbiamo scelto questo posto per un evento musicale, ma questo è un altro discorso.
C'è un bel sole pallido, la primavera ormai è arrivata.
Entriamo in questo spiazzo dove sculture inquietanti che raccontano storie emergono dalla terra, o poggiano sul cemento.
Appesi agli alberi, fili trasparenti che reggono anelli di metallo, tazzine da caffè, nastri.
A terra, cubi di metallo che immagino luminosi, di notte.
E poi l'edificio. Che sembra una vecchia chiesa sconsacrata, ma che forse è un ex fienile.
La creatività trabocca dalle pareti, dai soffitti, emerge dal suolo.
C'è anche il vagone di un treno. Abbandonato? Forse dimenticato, ma che fuori è dipinto periodicamente da diversi writers, e che all'interno è conservato perfettamente.
Da dentro un igloo di bottiglie di vetro mi faccio incantare da una vetrata spettacolare e variopinta. Giù in fondo, altre installazioni che racchiudono messaggi.
Ci sono dei giovani che lavorano, i gestori di questo posto bellissimo, che è un polo artistico accanto alla ex stazione di Corsico, il posto giusto per creativi, musicisti, artigiani.
Vale la pena farci un giro.
Questa, la nostra piccola gita di oggi.
Ma qui ci torneremo, ne sono certa.
sabato 6 marzo 2010
#4 ti porterei
Sta arrivando la primavera
e il sole, l'aria fresca, i colori accesi mi riempiono di gioia
Mama, andiamo a comprare un po' di fiori nuovi?
Per rallegrare la nostra vista e il nostro giardino.
Potremmo andare a Pordenone, dove si è inaugurata oggi la fiera Ortogiardino, un evento gigantesco amato da tutti gli appassionati col pollice verde.
La fiera dura fino al 14 marzo: possiamo andare quando vogliamo.
:-)
venerdì 5 febbraio 2010
#3 ti porterei
oggi ti porterei a Viareggio, dove si fa festa
ti porterei a ballare sul corso
davanti al mare
sotto un cielo a sprazzi sereno
e un sole tiepido
a lanciarci coriandoli e cantare forte
ballando abbracciate
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