domenica 25 ottobre 2009

le farfalle, le scienze naturali e la natura, suprema scienziata e artista

25 ottobre 09
giro #5


usciamo dal PAC dopo un bagno di folla e di follie di design e ci tuffiamo nei colori dei Giardini Pubblici di Palestro (Giardini Indro Montanelli).

Giardini Indro Montanelli di Palestro (Milano)

affamate, sbraniamo come due crucche un panino wurstel e krauti davanti a un gruppo di ragazzi che ballano break dance e skateboardano, in una specie di spazio dedicato a una promozione della Disney.

passeggiamo tranquille per il parco e per caso ci imbattiamo nell'Oasi delle Farfalle, un capanno protetto da reti dove fa un gran caldo e ci sono splendide farfalle tropicali che svolazzano libere e ti si posano addosso, assaggiando il tuo maglione dai colori vivaci, frusciando lievi vicino alle mani e alla faccia. Niente di pauroso, sono innocue e splendide, ed è una meraviglia poterle osservare da vicino.

Nelle teche sono custoditi splendidi creaturi: l'insetto stecco (e i suoi figli stecchini, esilaranti), qualche tipo di rospo, la mantide orchidea, il geco, l'insetto foglia con anche la variante foglia secca (piuttosto urenda), e così via.

La cosa magica però sta nella varietà di farfalle che svolazzano per la stanza. Sono fatte dei colori più vivaci e cangianti che abbiamo mai visto. Alcune sembrano dipinte a china, altre smaltate, altre ancora partorite dalla notte.

Se avete dei bambini, portateli. Potranno ammirare la luce che attraversa le sottili crisalidi (microscopici lampadari di vetro sottile e carta velina) e confrontarsi con la lentezza con cui le creature nascono e restano ferme finché le ali non sono perfettamente spiegate e asciutte.
Una meraviglia del creato.

Museo di Storia Naturale di Milano

Ultima tappa, il Museo di Storia Naturale. Un giro veloce, ché lo conosciamo entrambe a memoria dai tempi delle elementari e medie (e resta invariato da anni), fino alla stanza dei minerali. Splendidi riflessi, sfumature, geometrie perfette e bagliori opalini.
Resteremmo le ore a osservare da vicino quel blocco di quarzo rosa illuminato dall'alto i cui prismi sembrano tendere al cielo senza smettere di crescere impercettibilmente.
Oppure quei batuffoli di fili sottilissimi che brillano come neve, o ancora i cerchi concentrici di quella malachite e i cristalli di giallissimo zolfo.

Ecco, è ora di tornare a casa.
È stato un bel giro.
Ne vogliamo ancora.

;-)

le foto di Milano su Tumblr

Nessun commento: