venerdì 9 aprile 2010

io e te da Gheroartè



Mama, oggi ti porto, anzi mi faccio portare, da Gheroartè.

Il nome sembra una parola magica, ma è una scritta bianca su fondo rosso, sopra l'ingresso di questa associazione culturale di Corsico.
Io e le mie amiche abbiamo scelto questo posto per un evento musicale, ma questo è un altro discorso.

C'è un bel sole pallido, la primavera ormai è arrivata.
Entriamo in questo spiazzo dove sculture inquietanti che raccontano storie emergono dalla terra, o poggiano sul cemento.

Appesi agli alberi, fili trasparenti che reggono anelli di metallo, tazzine da caffè, nastri.
A terra, cubi di metallo che immagino luminosi, di notte.

E poi l'edificio. Che sembra una vecchia chiesa sconsacrata, ma che forse è un ex fienile.
La creatività trabocca dalle pareti, dai soffitti, emerge dal suolo.

C'è anche il vagone di un treno. Abbandonato? Forse dimenticato, ma che fuori è dipinto periodicamente da diversi writers, e che all'interno è conservato perfettamente.
Da dentro un igloo di bottiglie di vetro mi faccio incantare da una vetrata spettacolare e variopinta. Giù in fondo, altre installazioni che racchiudono messaggi.

Ci sono dei giovani che lavorano, i gestori di questo posto bellissimo, che è un polo artistico accanto alla ex stazione di Corsico, il posto giusto per creativi, musicisti, artigiani.
Vale la pena farci un giro.

Questa, la nostra piccola gita di oggi.
Ma qui ci torneremo, ne sono certa.

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